"Chi lotta, può perdere.Quante volte abbiamo ascoltato o letto questa affermazione? Due frasi, semplici e brevi: chi decide di combattere, deve sapere che può vincere o perdere; chi si rifiuta di combattere, perde a prescindere.
Chi non lotta, ha già perso."
Ebbene, cari dudeisti, se c'è una cosa che la nostra religione ci insegna è che combattere è (spesso) inutile ed è (sempre) faticoso. Non esiste una lotta che non preveda una fatica, uno sforzo. Ora, fin quando restiamo nel campo del bowling, delle freccette, della carambola, allora parliamo di sforzi accettabili e, quindi, di lotte sportive, possiamo anche combattere. Segnare punti e stare attenti alla linea. Ma se ci chiedete di imbracciare fucili, fare scioperi (della fame o meno), scendere in piazza o altro... beh, venite a prenderci a casa e consentiteci di stenderci in strada, sopra comodi tappeti, di fronte ai poliziotti. Almeno possiamo dare un tono alla carica della sbirraglia!
Se una cosa, una qualsiasi cosa, necessita della nostra lotta per essere realizzata, vuol dire che abbiamo già perso. Se ci va bene, possiamo al massimo pareggiare. Probabilmente, faremmo meglio a cambiare strada. Non vedo in giro rivoluzionari, se non su facebook. I guerrafondai stanno comodamente seduti su poltrone di pelle umana e hanno l'acquario dei dipendenti. Gli scioperi si fanno solo il venerdì e magari durano 4 ore. E adesso volete che io mi tolga le scarpe da Tai Chi e indossi gli anfibi da battaglia urbana? Se volete, portate i tappeti in strada e facciamo un bel flash mob! Ma non chiedetemi di più!
Statemi a sentire, cari drughi: sforzatevi solo per le persone che amate e per le cose che vi fanno star bene. Tutto il resto lasciatelo perdere. E tenete costantemente botta. Perché, come dice il Saggio che scrisse il Ki Tem Muort:
Statemi a sentire, cari drughi: sforzatevi solo per le persone che amate e per le cose che vi fanno star bene. Tutto il resto lasciatelo perdere. E tenete costantemente botta. Perché, come dice il Saggio che scrisse il Ki Tem Muort:
"Chi lotta, può perdere.
Chi non lotta, no."
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