Tutto il mondo lo piange da tre giorni, come è giusto che sia. Io stesso, partenopeo di nascita e di fede, mi sto asciugando le lacrime a fatica da mercoledì.
Tutto il mondo ha fatto a gara a ricordarlo: chi voleva scrivere un post, chi dedicargli un murales, chi comporre una poesia, chi realizzare un articolo, chi postare uno degli innumerevoli video su Maradona che girano in rete.
Da buon dudeista, ho atteso che tutti si affannassero in questa folle corsa acchiappa-like. Noi dudeisti, anche di fronte al dolore, teniamo botta e restiamo flessibili. Oggi che tutti hanno espresso almeno un pensiero su Diego, posso cimentarmi io. Ci metto poco, tranquilli.
Ho visto Maradona. Avevo 8 anni la prima volta che i miei occhi si sono posati su quel riccioluto scugnizzo nato a Lanus, a sud di Buenos Aires. Mio padre, juventino, mi portò al San Paolo e mi ci ha portato fino al 1991, quando Diego fu squalificato per cocaina. In quegli anni ho visto cose che voi umani... Pensate che le magie che oggi fanno i fuoriclasse del pallone io le ho viste fare più di trent'anni fa. YouTube non esisteva ancora, altrimenti sai quanti followers...
Ho visto Maradona. L'ho vissuto. L'ho sentito, sulla pelle e nella gola. L'ho osannato e l'ho pianto. L'ho ammirato e l'ho perdonato, tutte le volte che chiedeva scusa per i suoi errori di calciatore, di uomo, di marito, di padre.
Gli ho visto fare la rabona quando la rabona non esisteva. Gli ho visto mettere la palla nel sette con la barriera a cinque metri. L'ho visto non allenarsi una settimana intera e poi scendere in campo e farne tre. L'ho visto segnare a pallonetto di testa da venti metri. Gli ho visto segnare i due goal più iconici della storia del calcio a distanza di quattro minuti. E noi dudeisti lo sappiamo: per noi, il goal del Secolo non è quello in cui parte da centrocampo, scarta tutti, fa sedere il portiere e insacca a porta vuota; il goal del Secolo dudeista è quello della Mano de Dios.
Per questo anni fa ho dipinto questo quadro, che oggi campeggia sulle pareti di casa di un mio amico. Per questo oggi lo saluto, a tre giorni dal resto del mondo.
AD10S, Diego.
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