Referendum, votare NO... o no?



Ci si rivede, fratelli. Dopo qualche mese passato lontano da queste pagine, rieccomi qui. Sono stati mesi di onde alte e tanta, troppa fatica. I napoletani, quando parlano del lavoro, usano la parola " 'a fatica". Sono un popolo dudeista, i napoletani.
Per il resto tutto bene. A voi? Spero che abbiate oziato quanto basta, ascoltato qualche buon blues, fatto una decina di partite a freccette e bevuta tanta buona birra. O una mezza dozzina di White Russian. 
Vi scrivo oggi perché siamo in piena campagna referendaria. Come è noto, noi dudeisti partecipiamo poco alle attività politiche. Da quando ci hanno fregato i sogni chiamati Martin Luther King, Malcolm X e Salvador Allende, da quando abbiamo visto che al di qua e al di là del Muro non c'era poi tanta differenza, da quando hanno sostituito la lotta sociale con le raccolte firme e le occupazioni con gli scioperi della fame (cioè, cazzo, manco un hamburger!), ci siamo defilati dall'agone politico. Ogni tanto, però, ci piovono tra capo e collo delle tornate elettorali a cui non possiamo partecipare. Prendete il prossimo referendum costituzionale, quello del 4 dicembre. Cioè, oh, stiamo parlando della Costituzione, la carta fondamentale della Repubblica! Sono le regole del gioco, signori! Voi vi iscrivereste a un torneo di bowling senza conoscerne le regole? Beh, io certamente no. E se vogliono fare una riforma per far valere i punti fatti in una pista meno dei punti fatti in un'altra, io dico NO. E se vogliono fare una riforma per farmi fare solo il primo tiro, mentre il secondo me lo fanno loro, io dico NO. E se vogliono fare una riforma per decidere sette o otto tipi diversi di strike, quando prima bastava scrivere "è strike quando tutti i birilli cadono a terra al primo colpo", io dico NO.
Quindi, cari fratelli, sono combattuto. Alla luce del mio storico astensionismo, dovrei certamente disertare le urne. In questo caso, però, il quorum non ha valenza e il tema è particolarmente importante. Non so scegliere, dunque: votare NO... o no???

La morale è:
"Se votare servisse a qualcosa, non ce lo farebbero fare... ma proprio perché è deliziosamente inutile, ogni tanto va fatto!"

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