Salvini ha deciso: i negozi che vendono cannabis light vanno chiusi.
Perché la droga fa male, sempre.
Qualcuno ha provato a spiegargli che nei cannabis store vengono venduti prodotti che hanno una percentuale di THC, il principio attivo che rende "droga" la pianta, troppo bassa per poter essere accusati di alcunché, ma il ministro Salvini se ne frega.
Salvini se ne frega. Embè, il "me ne frego" è certamente uno dei motti preferiti dal secessionista nazionalista comunista padano anticomunista federalista sovranista razzista.
Non solo se ne frega, ma andrà avanti come un trattore. Anzi, come una ruspa, macchinario che notoriamente predilige. "Li chiuderò uno ad uno", tuona da ogni palco della sua campagna elettorale. Purtroppo non parla mai dal Viminale, dove in teoria dovrebbe passare le sue giornate...
Che fare?
Come glielo facciamo capire a Salvini che pensare di contrastare il narcotraffico rendendo illegali i cannabis store equivale a voler contrastare la prostituzione rendendo illegali le seghe?
Se qualcuno ha la risposta a questa domanda, non esiti a contattarmi.
Con Kalma, s'intende.
Nessun commento:
Posta un commento